E’ stato dimostrato che avere stima di sé è fondamentale per imparare, crescere e vivere. I bambini che hanno fiducia nelle proprie capacità e nel proprio valore sviluppano un atteggiamento
positivo. Posso farcela! E’ una convinzione che li aiuta a diventare grandi, forti, comprensivi e responsabili. Chi invece non vede sé come una persona meritevole e competente avrà
tanti ostacoli, vivrà una vita priva di significato e non riuscirà ad aiutare gli altri”.
( Cit.)
Ogni persona ha un valore proprio indipendentemente dall’ aspetto, da ciò che possiede sul piano materiale e delle proprie prestazioni: per essere felici bisogna avere stima di se stessi , o almeno avere un giudizio di sé accettabile. L’autostima comincia a partire da una relazione d’attaccamento: il legame affettivo tra il bambino ancora piccolo e i genitori è il nucleo basilare.
I genitori sono responsabili dello sviluppo dell’autostima dei propri, sono figure fondamentali perché li aiutano a apprezzare se stessi, e a sviluppare una percezione di sé positiva.
Componenti fondamentali dell’autostima sono:
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fiducia in sé: sa di avere le capacità per affrontare le
situazioni.
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affermazione di sé: capacità di stare con gli altri con cortesia, ma anche fermezza
nel comunicare chiaramente, accettare e rifiutare;
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immagine di sé: cosa percepisce di sé stesso;
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l’io ideale: come vorrebbe essere;
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la conoscenza di sé: visione globale che considera l’immagine di sé, io ideale e
autostima.
I bambini giungono ad avere una bassa o alta autostima interagendo con l’ambiente che li circondano, oggetti e persone, acquisiscono nuove informazioni e nuove percezioni su di sé
che influenzano il mantenimento o la modifica della propria dignità e valore.
Se ricevono messaggi costantemente negativi è probabile avere una bassa autostima, mentre se avvertono conferme riguardo la dignità e il loro valore possiedono alta autostima.
Verso i tre o quattro anni il bambino inizia a prendere iniziative e sente il bisogno di essere tenuto in considerazione, cerca di essere valorizzato e riconosciuto.
Per dare un giudizio su sé, devono trascorrere alcuni anni, verso i sette o otto anni, giudicando secondo la logica, pian piano compare un pensiero critico nei propri confronti, per cui riesce ad attribuire il proprio valore personale in ciascun ambito della propria vita (relazioni con i genitori, con gli amici, a scuola…).
Il bambino così inizia valutare sé stesso attraverso le proprie azioni, le sue parole, i suoi comportamenti ed ad esprimerla con gli altri.
Per costruire delle solidi basi per l’autostima è importante che gli adulti ascoltino con attenzione i bambini, e che quest’ultimi sappiano che i genitori siano in grado di capire quello che pensano e provano dentro.
L’adolescenza, caratterizzata dai cambiamenti fisici, dagli sbalzi d’umore, dalla necessità di prendere le distanze dai genitori, e dal bisogno di trovare la propria identità, è una tappa evolutiva importante per lo sviluppo dell’autostima.
Per l’autostima è necessario che la figura adulta faccia notare quando il bambino compie qualcosa di positivo, sottolineando l’azione e mostrandogli di esserne fiero, così il bambino riesce a rendersi conto che ha fatto un bel gesto.
Ricevendo reazioni positive con regolarità il bambino pian piano interiorizza una buona autostima, che da prevalentemente estrinseca (relativa alle reazioni degli altri) diventa intrinseca. L’autostima è dunque la valutazione positiva che i bambini hanno di sé, basata sulla coscienza del proprio valore in diversi ambiti.
I cinque principi dell’autostima per crescere bambini sicuri e fiduciosi:
1) Ascoltare i figli: trovare il tempo per ascoltarli, dare attenzione quando parlano e mostrare loro empatia, comunicandogli che sono accettati e hanno valore.
2) Aiutare i figli a sperimentare il successo: prima che si possano confrontare con situazioni difficili, con i fallimenti, i genitori possono creare situazioni specifiche in cui farli sperimentare.
3) Insegnare ai figli l’autonomia: controllare l’ambiente in cui si vive,ma evitare di divenire iperprotettivi, in quanto ciò comunica loro un senso di inadeguatezza e una sensazione di incapacità.
4) Rafforzare nei figli la convinzione di essere capaci e degni d’amore: comunicare loro con lodi, abbracci e coccole, piccole ricompense (non necessariamente giochi) che sono degni d’amore, competenti e bravi.
5) Presentare ai figli un’immagine positiva di se stessi: i bambini imparano attraverso l’imitazione e gli esempi delle figure adulte, per cui i genitori devono mostrare atteggiamenti e comportamenti positivi nei confronti di se stessi.
“Trattate le persone come se fossero come dovrebbero essere
e aiutatele a diventare ciò che sono capaci di essere”
( J. W. Von Goethe)
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